CONGRESSO
ANZIO
(RM)
28-30 SETTEMBRE 2007
MOZIONE
GENERALE
1.
premessa
Si è riunito ad Anzio nei giorni 28, 29 e 30
settembre 2007, il primo congresso della Associazione Vittime armi
elettroniche-mentali. Ha avuto carattere organizzativo e strategico, come
previsto. Vi hanno attivamente partecipato Vittime provenienti dalle province
italiane di Torino-Aosta, Milano, Padova, Venezia, Ravenna, Parma, Roma, Napoli,
Bari.
Il congresso ha avuto anche la presenza di
Michele Fabiani e di giornalisti.
Hanno inviato il loro saluto al congresso,
compagni e collettivi di Milano, Roma, Viterbo, Reggio Calabria, Venezia,
ed altre città. Il saluto del SRP è
stato implicito data la militanza del coordinatore nazionale della nostra
associazione anche in tale organismo di sostegno a chi è colpito dalla
repressione per la sua partecipazione e anche sola presenza dalla parte giusta
del conflitto sociale esistente.
Al congresso avevano garantito la loro
presenza anche altre Vittime delle province di Torino, Bologna, Treviso,
Caserta, Avellino, Pescara, che per motivi di inconvenienti o di ostacoli
dell’ultimo momento non hanno potuto essere presenti, ma che hanno inviato per
tempo il loro saluto al congresso; sapevamo che avremmo avuto anche questi
ostacoli, e sappiamo che alle Vittime sono opposti ostacoli permanenti ad
accertamenti medici, uso di internet e del proprio stesso computer (pur non
essendo noi in rete con nessuno); ma ciò malgrado il congresso è riuscito lo
stesso. Per motivi organizzativi l’amico Romano Nobile curatore del testo
collettaneo La tortura nel bel paese (di cui la nostra
associazione ha diffuso 1.800 copie in 1 anno e mezzo, mentre del Dossier 2007
il Nazismo soft ne sono state diffuse 350 copie in quattro mesi, dopo di che è
stato messo in rete liberamente scaricabile), e il compagno Marco Sacchi
autore del libro Il Prometeo incatenato (sinora diffuso
in oltre 100 copie), non hanno potuto essere presenti. A loro il nostro
saluto per prossime iniziative comuni.
Abbiamo ricevuto poi saluti per il congresso
anche da una Vittima residente in Francia, appartenente al circuito Fedame, che con la nostra Associazione, aderisce al
circuito mondiale ed europeo di lotta alle armi non letali e di controllo ed
interferenza mentale.
Il sen.Russo Spena ha fatto sapere che la
crisi di governo gli rendeva impossibile l’essere presente; non siamo contenti
della sua assenza, ma lui ha dato risposta. Invece non hanno dato risposta entro
il 27 settembre molte altre persone, associazioni, deputati e giornalisti che
erano stati bene e precedentemente informati: essi fanno parte del pullulare di
moschini attorno alla realtà italiana ben miserabile e fascista di questi anni:
non è da essi che dobbiamo attenderci chissà quali sostegni futuri, ma da altri.
2. Svolgimento del
congresso
Si è basilarmente precisato
che il nostro non è un Partito politico ma una Associazione che persegue scopi
di rispettare nella pratica nel nostro paese la Costituzione antifascista del
1947 e in particolare di lottare a che non vi siano eccezioni circa i diritti
umani, in particolare nel nostro paese. Si è precisato che noi siamo cittadini e
non animali, e che animali e belve sono i torturatori e le torturatrici, anche
se siamo coscienti che alcuni di essi potrebbero essere stati in passato loro
stessi-e delle Vittime di controllo ed interferenza
mentale.
Si è aggiornata la
conoscenza scientifica in materia e sostenuto che chi ancora mostra stupore per
queste cose, se ha un certo livello di cultura, o ha dei grossi buchi culturali,
oppure mente spudoratamente, essendo le tecnologie di tortura tecnologica e di
controllo ed interferenza mentale e le tecniche di lavaggio del cervello,
rimozione di ricordi, ricostruzione pilotata di “nuova identità”, tecniche
naziste in uso sin dagli anni ‘30-’40 che, sia pur nascoste in gran parte dalle
maggiori sei reti televisive nazionali, e da gran parte di quelle locali e delle
radioemittenti, specie da quelle che fingono la imparzialità della scienza
dietro una maschera di sinistra (Radio Scienze di Rai 3 ed altre),
sono pubbliche e note, e sulle quali tecnologie e tecniche esiste una miriade di
pubblicazioni in particolare all’estero, ma anche in
Italia.
In particolare in Italia,
nel mondo medico ed anche in quello scientifico ci sono colpevoli quantomeno di
tacere alla popolazione l’esistenza di queste tecniche e tecnologie, o, peggio,
di proporle segretamente da parte di alcuni, a familiari o “amici” di potenziali
Vittime.
Si è stimato in migliaia di
casi il “fenomeno” in Italia di questa situazione.
Si è verificata la sua
estensione già ad oggi mondiale, e si è delineato che molti uomini e donne, ma
anche bambini, vengono spinti alla pazzia vera o presunta, al suicidio, ad
omicidi passionali od ambientali, oppure a vivere da bestie nei reparti
neurologici tuttora esistenti ove si fa ancora uso di letti di contenzione,
benzodiazepine
ed altre pillole-killer, per
il piacere e la ricchezza dei capitalisti delle multinazionali farmaceutiche e
dei grandi potentati corporativi del mondo della medicina e della scienza, e
soprattutto, per impedire il libero Progresso all’Umanità intera. Si condannano
tutte le sperimentazioni con sistemi sottocutanei come contrari ai diritti umani
anche quando con “volontari”, e ogni ricerca di tipo invasiva della mente. Si è
a tal scopo evidenziato che certe ricerche “scientifiche” e l’utilizzo di queste
forme di tortura in Italia non hanno affatto aiutato il miglioramento delle
cose, e che normative come quelle sulla privacy sono baggianate tese a coprire
cose ben più gravi.
Si è riconfermato il
programma della Associazione in dieci punti, noto sin dal
2005.
Si è perfezionata la nostra
organizzazione interna, distinta anche in Vittime componenti attivi (iscritti) e
in Vittime (casi censiti) e persone da aiutare finché la loro situazione non sia
stata censita (Vittime da censire).
Si è tratto un bilancio del
lavoro svolto in questi due primi anni di attività dell’Associazione,
sostanzialmente positivo, al di là di delusioni e tradimenti ricevuti da gran
parte della sinistra e non solo come ovvio dai partiti che invocano maggiore
“sicurezza” nel loro programma politico.
Si è evidenziato che questi
casi esistono, diffusissimi, nelle carceri, e che è molto grave la diffusione
della sindrome di Stoccolma tra i detenuti a questo livello. Anche a proposito
del fenomeno dei suicidi carcerari si è dichiarato che una parte significativa
di essa, e parliamo per difetto, è certamente causata dall’uso di queste torture
(reato permanente continuato ed esteso su scala nazionale da parte di
specialisti, di istigazione al suicidio e violenza privata continuata ed
aggravata).
L’ostracismo colpevole delle
autorità e il mobbing sociale in atto nel paese fanno sì che questi strumenti si
caratterizzino come armi terribili e gravissime, spacciate per “buone” perché
“non letali” (il che non è neppure vero, relativamente parlando alle conseguenze
anche a volte immediate del loro utilizzo su persone inermi), fanno sì che
tuttora molte Vittime abbiano paura di prendere la parola.
Nel lavoro di questi due
anni, a parte il precedente lavoro carcerario del nostro coordinatore nazionale,
di documentazione (12 casi censiti in carcere, documentatamente dal 1982 al
2004), sono state censite 43 Vittime, di questi-e, 17 casi sono presentati
pubblicamente, e 7 con nome e cognome.
Altri 20 casi sono in via di
verifica, ma almeno in 10 casi di loro, abbiamo persone scomparse o che non
hanno più dato notizia di sé alla nostra Associazione, facendoci anche pensare
al peggio.
Tuttavia non trattandosi di
persone in gran parte conosciute personalmente da noi, e non avendo alcuna loro
delega, non abbiamo potuto darne testimonianza scritta
diretta.
In alcuni casi le Vittime
vengono spinte, come nella migliore strategia torturatoria, a pensare male dei
loro amici, familiari o compagni. Abbiamo perduto così per nostra decisione, i
contatti con due di essi, che qualora avessero a tornare razionalmente in
contatto con noi, dopo che si sono così erroneamente espressi con noi, ci
troveranno disponibili. Nel caso di una delle Vittime, che dopo un tentato
suicidio è ricoverata per sua stessa scelta in clinica, abbiamo anche avuto i
suoi saluti per il Congresso e le siamo vicini.
Non siamo invece vicini a
quelle associazioni, giornalisti e persone influenti, anche associazioni molto
pubblicizzate dal manifesto e dalla sinistra in genere, che abbiamo
contattato e che ci hanno snobbato, in certi casi certamente facendo proprie
le diffamazioni di ex appartenenti alla lotta armata, evidentemente infami, che
vanno in giro per Roma definendo “pazzo” il nostro coordinatore nazionale, senza
nemmeno averlo veramente conosciuto, allo scopo di devalorizzare la nostra
battaglia: loro sono dunque parte del sistema, lo sono sempre stati o lo sono
solo adesso ?
Tra le associazioni che ci
hanno snobbato, o che non hanno mantenuto gli impegni verbalmente presi con noi
in varie occasioni, principalmente a Roma, ci sono Emergency, Medicina
democratica, ed altre. Da queste associazioni ci saremmo aspettati
imparzialità, e non certamente distanza a causa delle posizioni politiche
personalmente prese e non inserite nel nostro programma, del nostro coordinatore
nazionale.
Abbiamo anche registrato da
parte dell’area radicale, un certo ostracismo e censura.
L’ostracismo è stato palese
un anno fa ed anche prima, di fronte alle denunce e documentazioni sul caso del
nostro coordinatore nazionale, persino sul network Indymedia, poi chiuso ed ora
in fase sperimentale. In particolare un ostracismo in Indymedia nord-est, ma non
solo.
Invece Indymedia è stata
comunque utile a conquistare solidarietà nuova, non solo nel caso di Paolo
Dorigo, ma anche nei casi di Maurizio Bassetti, che al nostro congresso ha
riconfermato la sua partecipazione alla Associazione, e al quale va tutta la
nostra riconoscenza per la sua disponibilità, e di Paola Marziani. Nei casi di
Salvatore di Cosenza, abbiamo registrato ostracismi pure nell’area dei “compagni
contro la tortura” di Cosenza che si erano dati disponibili ad una nostra
conferenza, ma ostracismi abbiamo registrato a Pescara verso E.C., che ha dato un contributo importante alle acquisizioni scientifiche
della nostra Associazione ed alla denuncia anche delle protesi odontoiatriche, e
verso la lotta di Paola Sbronzeri contro la tortura del TSO applicatagli in
assenza di motivazioni plausibili, sempre allo scopo di tenere sotto controllo
la Vittima di questi trattamenti. Non abbiamo ancora registrato poi, a
differenza del caso di Paola Sbronzeri, alcuna presa di posizione a favore di
M.-----, militante del movimento femminista e per i diritti umani in Argentina,
che recentemente ha sfidato, con atroci torture che continuano, i suoi aguzzini,
con un documentato memoriale pubblicato recentemente nel sito. È stata fatta una
mozione sul caso.
Censura abbiamo avuto anche
da gruppi e testate che a parole si dichiarano “senza censura” o contro
il silenzio sull’annientamento nelle prigioni ed ovviamente contro forme di
tortura inumane come il 41 bis, il 14 bis, il sistema punitivo senza
dibattimento legale né avvocati presenti. Ora, forse che l’annientamento nelle
carceri non è partecipato da chi fa uso di torture tecnologiche ? Suvvia…
In generale dichiariamo che
non parteciperemmo ad alcun convegno organizzato da forze politiche o sociali
che non sottoscrivano o dichiarino condivisione al nostro programma nelle parti
comuni a tutta la Società, (relative alla messa al bando e alla dichiarazione di
armi contro l’umanità, con le responsabilità penali conseguenti a ciò, senza
eccezione alcuna per alcuna forza di polizia, militare o di alcun genere,
private, pubbliche, militari o sovranazionali che siano, ONU compresa). In
generale non accettiamo l’utilizzo di alcuno strumento del genere nemmeno se
fossimo nella seconda guerra mondiale e si fosse catturato vivo il guerrafondaio
al servizio di potenti lobbi economiche, hitler.
Circa la legge sulla tortura
il congresso ha emesso una specifica e dura mozione, che evidenzia come la
volontà di non portare tale legge ad esecutiva, e di disquisire su cosa sia o
meno tortura, sia traditrice di corresponsabilità quantomeno morale da parte dei
Parlamentari che ne sono stati irresponsabili
rinviatori od affossatori della legge della Camera.
Nel corso del 2006 si è
anche costituito a livello nazionale un Coordinamento di Lotta contro le Torture
Tecnologiche e Carcerarie. Abbiamo aderito a tale Coordinamento, uno dei
promotori del quale è recentemente scomparso, per un improvviso male incurabile.
A lui, Antonio Rollo detto Huambo, il nostro affettuoso addio. Auspichiamo che
tale Coordinamento riesca a decollare nella conoscenza e coscienza del Popolo
del nostro paese, che è vilipeso umiliato e truffato da potentati banditeschi
che utilizzano tranquillamente queste strumentazioni naziste a scopo dicono
“di umanità”… La nostra Associazione e questo Coordinamento hanno portato
un sit-in altamente efficace a Montecitorio il 28 novembre 2006, ma snobbato
pure dalle testate giornalistiche della sinistra, all’epoca dello sciopero della
fame di Paolo Dorigo per ottenere il passaporto. Successivamente poi alla
refertazione radiologica presentata ai media il 13 aprile 2007, sono stati
attuati sabotaggi atti ad impedire l’approfondimento del contatto con medici
chirurghi, in diverse località. Corruzioni o sabotaggi o dicerie mirate sono
stati attuati per impedire l’espianto degli elettrodi a Paolo Dorigo fino in
India, ma anche nel nord Italia.Nulla che non avessimo in qualche modo previsto
come possibile.
È accaduto anche che sia
stata decisa una sospensione di un anno dall’attività all’avvocato di Paolo
Dorigo, per una violazione del regolamento del collegio dell’ordine di Napoli
datata 1999, sospensione intercorsa proprio subito dopo la refertazione
radiologica.
In generale ostracismi ed
irresponsabili censure e sabotaggi mirati sono la dimostrazione che la
democrazia nel nostro paese è assai debole, e che le grandi forze politiche
antifasciste, di sinistra e progressiste, (ANPI
esclusa, dalla quale
abbiamo avuto invece sinora significativi aiuti), sono del tutto cieche e
sorde ai bisogni delle masse ed alle necessità delle Vittime di trattamenti
inumani quali quelli inferti tramite le armi elettroniche-mentali, delle quali
tutte senza eccezioni, chiediamo la messa al bando e la dichiarazione di armi
contro l’umanità, con le responsabilità penali conseguenti a ciò, senza
eccezione alcuna per alcuna forza di polizia, militare o di alcun
genere.
La nostra Associazione
riconosce utilità scientifica alla psichiatria solamente in relazione alla cura
ed allo studio dei danni da traumi cerebrali devastanti, e non riconosce in
alcuna maniera la psichiatria come scienza atta a “curare” talune
caratteristiche comportamentali delle persone, magari legate all'infanzia, a problematiche sociali ed affettive,
all’adolescenza, od alle problematiche legate a donne sole, donne incinte o che hanno od
intendono abortire, ed ad ogni altra categoria sociale debolmente o affatto
difese dallo Stato, e condanna totalmente qualsiasi metodologia curativa a
carattere coercitivo anche se limitato nel tempo.
La nostra Associazione non
riconosce alcuna validità scientifica uniformabile al genere umano agli studi psicologici in
genere e in particolare a quelli comportamentalisti e cognitivisti, in quanto
secondo noi tali studi e
metodologie sono esclusivamente sperimentali e doppiamente soggettive: dalla
parte degli sperimentatori e dalla parte dei “volontari” o delle Vittime
consapevoli od inconsapevoli che siano.
La nostra Associezione ha
anche verificato che vi sono rapporti tra le Aziende ove lavorano alcune persone
torturate, ed i torturatori. Il mobbing sul lavoro è un reato, la tortura
tecnologica no ?
La nostra Associazione si
dichiara contraria a tutte le forme mediatiche di disconoscimento scientifico e
di abitudine delle masse a far propri luoghi comuni o metodologie vuoi
inquisitorie vuoi razzistiche, prodrome non di una nuova Società ma bensì di un
imbarbarimento dominato dai potenti ma esteso a tutti, di un ritorno, da noi
denunciato, ai nefasti tempi del feudalesimo o peggio dell’epoca delle nobiltà e
dei reami, “istituzionali”, mafiosi o privati che
siano.
In particolare esprimiamo
dissenso all’autoritarismo che sta alla base di certe parti della psicologia e
abbiamo verificato anche che esiste la psicanalisi tra le conoscenze di chi ci
tortura.
3.
decisioni del congresso
Si sono adottate proposte e
decisioni di natura organizzativa e anche allo scopo di migliorare il nostro
lavoro.
Esse saranno rese note
complessivamente in un opuscolo che riporterà le decisioni del congresso, le
mozioni emerse la relazione di natura etico-medico-scientifica della dr.ssa
Paola Marziani, le proposte e gli appelli.
In particolare il congresso
auspica, allo scopo di iniziare la costruzione o l’approntamento della nostra
prima casa albergo per le Vittime di torture tecnologiche e del controllo ed
interferenza mentale, dotata di strumentazioni di rilevazione magnetica e radio,
e di strumenti di protezione da attacchi esterni di questa natura, che la
proposta di un grande concerto di autofinanziamento abbia
successo.
Non siamo certi che questo
possa avvenire, che un famoso o un gruppo di famosi e meno famosi ma noti
musicisti possano esibirsi gratuitamente per la nostra associazione senza
trovare ostacoli, ostracismi, e magari senza andare a rischio di bancarotta, ma
se questo non sarà possibile, in questo paese
che per noi vive una fase di impunito e moderno fascismo, secondo noi sarà
indice che siamo in una situazione forse irrimediabile. Tra le decisioni del
nostro congresso, la realizzazione di un libro con materiali inediti e non
pubblicati in internet sinora, delle Vittime di queste torture tecnologiche e
del controllo ed interferenza mentale.
Il nostro saluto ed appello
anche a che si raggiunga la disponibilità di un chirurgo per espiantare i corpi
estranei nell’orecchio e tube di Eustachio di Paolo Dorigo e che tutte le
Vittime abbiamo finalmente la necessaria assistenza MEDICA e non certo
“psichiatrica” od esclusivamente socioassistenziale
I partecipanti al congresso,
Vittime di tortura tecnologica e di controllo ed
interferenza
mentale